Sunday, June 21, 2009

Artisti o artigiani...? riflessioni sul vuoto spinto

Il confine tra artigianato ed arte puo' sembrare sottile ed ondivago, tale da sconfinare nell'uno e nell'altro campo senza soluzione di continuita'.
Come definire l'artigiano?
Possiamo inquadrarlo nella fattispecie giuridico/fiscale ed allora l'artigiano' e' quell'imprenditore che partecipa in maniera rilevante, da solo o con collaboratori e/o dipendenti, alla produzione di beni e servizi della propria azienda.
Beh..un po' minimalista come ritratto.
Tentiamo ancora, pensiamo ad un grande artigiano, il piu' famoso di tutti. Sì.
Geppetto, e se ci sforziamo ancora, anche Mastro Ciliegia.
No...non rende l'idea.
Proviamo ad accompagnarlo con gli aggettivi piu' consoni:
Operoso, paziente, laborioso, esperto e..evasore.
Che palle vero?
Sara' per questo che l'artigianato muore?... o si suicida?
e poi l'immagine, lo stereotipo. A me viene in mente il vecchietto della oscura bottega del centro storico, 20 mq in tutto, intento ad impagliare sedie per la felicita' dei turisti giapponesi convinti che qui, in Italia, tutto sia rimasto come al tempo di "vacanze romane".
E invece l'artista:
l'artista e' irrequieto, pazzoide, estroso, creativo, intrigante, affascinante. Tormentato certo ma comunque tormento ed estasi ... un figo.
Te lo immagini nel loft londinese che tira secchiate di vernice su tela bianca con due modelle in attesa su divano rosso.
La tecnica: che noia .. non fa per lui, non gli serve. Mica fa l'artista...E' artista.
Il triste e grigio artigiano e' costretto ad imparare sin da piccolo le basi del mestiere.
Classica la ammissione di colpa " faccio questo mestiere da quando sono nato."
Accumula esperienza, capacita', tecnica. L'artigiano deve lavorare a "regola d'arte", l'Artista no... per lui l'arte, in quanto tale NON ha regole.
L'artista e' libero, lui spazia nell'infinito dell'approssimazione. Qualcosa forse la sa ma..se ne vergogna pure un po'. Ha altro a cui pensare che imparare la tecnica, egli ha l'intuito, la creativita', genio e sregolatezza.
E' vero', spesso gli artisti vengono rivalutati dopo la morte. Gli artigiani, cinque minuti dopo la sepoltura..non li caga nessuno.
Torniamo all'oggetto del nostro blog.. le vetrate d'arte. D'arte?
Vi ricordate il nome di un artista "vetraro"? Tiffany? quello della colazione??
Chagall? avra' mai toccato un vetro in vita sua?
Entro in una libreria, una di quelle un po' fornite e cerco un volume sulle vetrate. Mi avvicino al reparto artistico, passato il cinema, i cantanti ooh c'e' pure Marco Carta quello che ha vinto Sanremo, poi la fotografia, i fumetti manga ed hentai naturalmente. Non li trovo. Nemmeno tra l'arte "seria"..niente. Mi arrendo e chiedo
al commesso. " Ci dovrebbe essere qualcosa, li' sotto "creazioni in pasta di sale" sotto lo scaffale del giardinaggio, vicindo a candele decorate" reparto " Craft /fai da te". Sono Craft...come la maionese.
Questo e' il senso del "mio/nostro" blog..testimoniare che esistono artigiani che con dedizione, hanno imparato e quotidianamente accrescono la propria esperienza. Lavorano e producono ricchezza, non per loro ovviamente, ma per contribuire a mantenere in piedi un leviatano burocratico che sembra avere come scopo prevalmente quello di rendere meno difficili attivita' che altrimenti risulterebbero assolutamente semplici.Realizzano prodotti, manufatti di alto livello, conoscono il proprio mestiere e la materia che "plasmano.
Non saranno artisti...e forse e' meglio cosi'.
E saluti a Geppetto:)









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